Archivi categoria: Notizie

Elenco delle adesioni collettive alla 3 giorni

Genuino Clandestino
CUB Toscana
CSA Intifada Empoli
Una Città In Comune – Firenze
Terra Libera Tutti
A.S.C.I. Toscana
mercato contadino Il Pagliaio
Perunaltracittà
Associazione Altrarno
mercato contadino Agrikulturae
Municipio dei Beni Comuni di Pisa
Forum per una Nuova Finanza Pubblica e Sociale
USB Firenze
ALBA Firenze
A.S.C.I. Piemonte
Eat the rich Bologna
L’Altra Europa con Tsipras – Comitato di Firenze
Confederazione Cobas
Permacultura Firenze
Rete dei Comitati per la difesa del Territorio
Associazione Ricorboli Solidale onlus
Associazione Il Raggio di Ricorboli onlus
Coordinamento dei Comitati della piana
Movimento di lotta per la casa Firenze
CSA Next Emerson
Partito dei Carc sezione di Firenze
Comitato NO TUNNEL TAV di Firenze
Collettivo di lettere e filosofia dell’Università di Firenze
Libreria Editrice Fiorentina
Centro Studi Quaderni d’Ontignano
comitato Caicocci Terra Sociale
terraRivolta
lista civica Centro Sinistra per Greve in Chianti
Associazione Tatawelo
Associazione Cohousing in Toscana
bio-mercatino Mangiasano
Rifiuti Zero Firenze
Centro Donna di Grosseto
Teatro Valle occupato
Alleanza Beni Comuni
Comitato Acqua bene comune del Q4
Arcipelago Toscana (affiliata Scec)
Per una Cittadinanza Attiva-Bagno a Ripoli
Movimento per la decrescita felice
Medicina Democratica
M5S di Bagno a Ripoli
Slow Food Toscana
Ateneo Libertario Firenze
Csoa Gabrio
TerreinMoto rete milanese dei mercati agricoli
Cobas della Richard-Ginori
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
Libera Università Popolare “Alfredo Bicchierini”
Vertenza Livorno
Terra Nuova Edizioni
Rete Semi Rurali
WWOOF Italia
Associazione Amici del Nidiaci in Oltrarno Onlus
GAP MAGAZZINI POPOLARI AREZZO
collettivo comunista bandiera rossa Arezzo
Il Cambiamento
Centro sociale bruno di Trento
Comunità delle Piagge
Associazione O.C.A. onlus Firenze
collettivo d’Agraria di Firenze
Libreria Caffè La Cité
DEApress – Firenze

Inizia l’autorecupero di Mondeggi

Agli abitanti del territorio circostante Mondeggi e …oltre
All’Amm. Prov. di Firenze
Al Comune di Bagno a Ripoli

L’ assemblea di “Verso Mondeggi bene comune, fattoria senza padrone” , riunita il 9 marzo 2014 a Pozzolatico comunica il suo programma operativo per porre fine al degrado agronomico , strutturale ed ambientale di Mondeggi e riattivare l’agricoltura nella storica fattoria .
L’assemblea conferma la sua volontà di confrontarsi e collaborare con le istituzioni pubbliche nel tavolo già programmato, ma poiché i tempi delle operazioni attuative di coltivazioni ed allevamenti non collimano con quelli burocratico- amministrativi, ritiene necessario programmare interventi preparatori per :
colture orticole,
allevamenti di bassa corte,
semine di foraggere e cereali
apicoltura
potature .
Gli interventi appropriati per le suddette attività saranno attuati nei tempi agronomici, con il lavoro volontario di chi farà di Mondeggi la sua attività principale e quanti altri vorranno contribuire parzialmente alla realizzazione del progetto di ridare vita a Mondeggi.
Poiché uno dei punti di forza del progetto Mondeggi è la possibilità di creare occupazione di qualità nella rinata fattoria , è controproducente deludere con rinvii continui, quanti sono determinati ad impegnarsi concretamente nel processo di recupero agricolo , per trarne le risorse necessarie alla loro vita.
Ogni presenza attiva in fattoria sarà programmata in modo da avere sempre insieme operatori esperti e professionali con volontari interessati all’esperienza autogestita del bene comune , in una sorta di scuola contadina con scambio di saperi e sperimentazione di rapporti solidaristici fra gli umani e con tutte le altre componenti della terra.
Continua attenzione sarà posta alla prevenzioni dei rischi degli operatori agricoli e anche di quanti potranno recarsi per scopi ricreativi nei terreni della fattoria , convinti che senza l’obbiettivo di cumulare profitti , la sicurezza di tutti è più facilmente garantibile.
Le attività agricole a Mondeggi saranno accompagnate da eventi culturali e di gioco, aperti a tutti gli interessati come la conoscenza e raccolta delle erbe, lo scambio di semi locali, la pratica di giochi campagnoli, le passeggiate a tema storico- paesistico, ed altre iniziative di socializzazione.
Poiché i calendari agricoli sono condizionati dal meteo, gli appuntamenti operativi saranno comunicati di volta in volta attraverso la mail-list di terrabenecomunefi, il blog e la pagina Facebook.

Verso Mondeggi bene comune, fattoria senza padroni.

B. a R. 10 marzo 2014

Il-Puffo-Contadino

Caicocci Terra Sociale

Qui il progetto di Caicocci Terra Sociale, ringraziamo i compagni di Mondeggi Bene Comune perchè abbiamo preso da loro quasi tutto.
“Caicocci Terra Sociale”

Introduzione

In sintonia con gli accordi di Aalborg Commitments
sottoscritti dal Comune di Umbertide, http://www.comune.umbertide.pg.it/Sviluppo-Sostenibile/Aalborg-10-Ispirare-Il-Futuro/Gli-Impegni-di-Aalborg-Aalborg-Commitments
ispirandosi alla Carta dei Principi di Mondeggi Bene Comune e Allo statuto della Fondazione Teatro Valle Bene Comune http://www.teatrovalleoccupato.it/wp-content/uploads/2013/09/STATUTO-FONDAZIONE-TEATRO-VALLE-BENE-COMUNE.pdf
il Comitato “Caicocci Terra Sociale” prende una netta posizione rispetto all’utilizzo dei beni comuni.

Il bene comune è il frutto di relazioni sociali tra pari e fonte inesauribile di innovazioni e creatività.
Il bene comune nasce dal basso e dalla partecipazione attiva e diretta della cittadinanza.
Il bene comune si autorganizza per definizione e difende la propria autonomia sia dall’interesse proprietario privato sia dalle istituzioni pubbliche che governano con logiche
privatistiche i beni pubblici.
Noi siamo idealmente collegati a tutte le altre comunità in lotta per la difesa e il riconoscimento dei beni comuni, ovunque queste
si trovino.
Immaginiamo, per un mondo nuovo, istituzioni nuove, partecipate, ecologiche, autorevoli, rispettose della creatività
di tutti, che siano capaci finalmente di opporsi all’interesse privato e all’accumulo senza fine.
Noi sappiamo che i beni comuni costituiscono un genere giuridico nuovo, indipendente rispetto al titolo di appartenenza, direttamente legati all’attuazione di valori promessi nella
Costituzione italiana nata dalla Resistenza, ma sottratti al nostro vivere comune perché continuamente traditi dalle oligarchie
private e pubbliche.
Noi proclamiamo che i beni comuni vadano posti fuori commercio perché appartengono a tutti, ossia all’umanità nella sua interezza e sono radicalmente incompatibili con l’interesse privato al profitto e alla rendita.
I beni comuni sono imprescindibili per l’esercizio dei diritti fondamentali nonché al libero sviluppo della persona.
Noi vogliamo dimostrare che un ente pubblico che abbandona o cerca di privatizzare beni comuni tradisce il proprio mandato costituzionale.

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Nella complessa vicenda dei rapporti pubblico/privato ed in particolare delle concessioni di gestione delle terre pubbliche, emerge la necessità di un riconoscimento del valore comunitario e sociale dei Beni Pubblici.
Di fronte all’eventualità di una vendita dei patrimoni Pubblici si può valutare come l’alienazione dei beni, che avviene generalmente sotto costo, sottrae per sempre questa risorsa alla collettività senza fruttare che miseri introiti di immediato consumo. Viceversa la possibilità di un uso sociale e appropriato dei Beni da parte di strutture responsabili e organizzate allo scopo, garantisce da un lato la conservazione dei beni non onerosa per l’Ente Pubblico, con notevoli risparmi per l’Ente proprietario e dall’altro diventa fonte di lavoro e di produzioni qualificate che generano a loro volta ulteriori forme di attività..
Dunque, mentre la vendita del Bene comporta solo un vantaggio monetario di scarso rilievo e un depauperamento della collettività, un uso sociale comunitario delle Proprietà Pubbliche produce lavoro e garantisce il presente ed il futuro del bene stesso.
Questa evoluzione della proprietà pubblica in termini di nuova economia gestionale comunitaria produce eco servizi quali: alimentazione, educazione, accoglienza e turismo amichevole, ricerca e sperimentazione culturale e scientifica, e può essere immediatamente avviata senza bisogno di modificazioni del quadro legislativo.
Ricorrendo infatti a strumenti innovativi già praticati in Italia e in Europa in particolare i Contratti di Fiume e di Paesaggio e a strumenti tradizionali quali i Piani di Valorizzazione in termini partecipativi delle Terre di uso civico, si può pensare ad affidamenti a gruppi sociali autogestiti di terre e beni pubblici assunti in quanto patrimonio comunitario.
Gli aspetti le relazioni e gli impegni reciproci convergeranno opportunamente in un Contratto di Gestione Comunitaria dei Beni Pubblici, sulla base di Programmi di Gestione con scadenze definite e rinnovabili.

Allo scopo si individua nella Proprietà Pubblica di Caicocci un Patrimonio Comunitario di uso e gestione sociale e civica da condurre secondo regole di manutenzione e promozione del Bene nella sua integrità paesistica (ambientale, storica, di vita e fruizione sociale). Il Comitato sperimenta un servizio di “Custodia Sociale” del Bene lasciato nell’incuria generale e oggetto di atti vandalici. A tal fine è stato istituito un presidio permanente a tutela del bene stesso.
Con la custodia sociale Il comitato intende preservare il sito in se e i beni in esso presenti materiali e immateriali, in adempimento dei principi esposti negli articoli 9 e 44 della costituzione della repubblica italiana.
Come primi passi verrà creata una biblioteca sulla cultura contadina aperta alle preziose integrazioni delle comunità locali e in seguito verranno studiati dei piani di produzione agricola e eventi culturali.
Tutto ciò nel rispetto delle caratteristiche originarie del paesaggio e sulla base di Statuti e Programmi Partecipati autoprodotti e autogestiti per promuovere nuove modalità di lavoro e di circolazione comunitaria del Bene Comune del Territorio e dei suoi prodotti e valori.
Questo obbiettivo e questa proposta non esclude che possa esservi una formula di patto preliminare che preveda una modalità di affitto simbolico delle terre e degli immobili. D’altra parte il modello sopra proposto potrebbe assumere valore nazionale per altri casi di Proprietà Pubblica e potrebbe essere visto come attività progressiva verso il Bene Comune.

Principi

1: Promuovere la gestione di Caicocci come bene comune e impedirne la privatizzazione.
2: Creare percorsi sperimentali di custodia del bene comune da parte di comunità di persone che si uniscono con questo intento, mantenendo una forte relazione con la comunità territoriale.
3: Generare ricchezza diffusa (sociale, ambientale, relazionale) costruendo un’economia locale che si autosostiene, che conserva il patrimonio naturale ed edilizio e lo mantiene accessibile e fruibile, impedendo ulteriori sprechi di denaro pubblico.
4: Promuovere attività culturali/ludiche/ricreative
5: Sostenere esperienze di ritorno alla terra come scelta di vita e opportunità di lavoro alternativo al lavoro dipendente attraverso forme di autogestione.
6: Promuovere l’agricoltura contadina come strumento di autodeterminazione alimentare e salvaguardia del patrimonio agro-alimentare, e sostenere un’agricoltura naturale nel pieno rispetto dell’ambiente, degli esseri viventi e della dignità umana.
7: Innescare percorsi inclusivi di aggregazione e partecipazione con particolare attenzione al disagio sociale e alla disabilità, attraverso pratiche di accoglienza e condivisione del lavoro.
8: Promuovere stili di vita sobri basati sulla pratica:
– di forme di autocostruzione e autorecupero.
– dell’autosufficienza energetica con tecniche povere e nuove tecnologie che non compromettano la vocazione agro-alimentare della terra.
9: Stimolare e accogliere tutte le forme di arte che rispettino lo spirito di questa carta e che sono sale e nutrimento della vita comunitaria.
10: Custodire e curare i valori storici e paesistici del territorio, garantendo l’uso comunitario delle Acque, dei Boschi e dei Percorsi Storici e di tutti i valori ambientali ed ecologici, in una progressiva acquisizione partecipata del valore culturale dei luoghi.

Caicocci Terra Sociale

Abitare Caicocci, insediando nuclei familiari e singole persone nelle abitazioni esistenti per coloro che si dedicheranno al lavoro della terra, dei laboratori artigianali, delle attività ludiche ecc…
Verranno creati orti condivisi e piccoli allevamenti da cortile, assieme anche a persone non residenti ma che vorranno lavorarci tutti insieme nell’intento di ridurre le loro spese alimentari e l’impronta ecologica sul territorio.

Con la logica assembleare verrà stabilita la forma associativa, lo statuto e il regolamento e definirà i metodi di funzionamento interno inclusa la turnazione dei responsabili della gestione, inoltre sarà lo strumento primario di organizzazione del lavoro, delle risorse, e dei piani colturali, basandosi su i seguenti principi cardine:
– la solidarietà al posto della concorrenza;
– la giustizia sociale;
– l’uguaglianza e la reciprocità dei diritti;
– l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali;
– la salute dei produttori e dei consumatori;
– la salvaguardia e l’incremento della biodiversità e della fertilità dei suoli.
– l’utilizzo di forme di finanza mutualistica e solidale e di pratiche di scambio e di baratto.
Sulla base di questi principi l’Assemblea si occuperà delle colture più impegnative per estensione e da reddito, organizzandosi in gruppi di interesse, ritenendo vitale lo scambio di manodopera e il mutuo soccorso. Verrà istituita una Banca del Tempo.
I mezzi di produzione potranno essere di proprietà collettiva o individuale, mentre i locali di spaccio, trasformazione e stoccaggio saranno comunitari. I prodotti contadini verranno distribuiti al pubblico direttamente nello spaccio e attraverso il circuito dei Mercati Contadini e dei Gruppi d’Acquisto Solidale.
Dato che Caicocci è per tutti noi un bene comune, riteniamo che appartenga alla comunità territoriale. Si auspica che con essa abbia rapporti di interscambio e che si avvii un dialogo proficuo con le istituzioni e il Comune al fine di indirizzare al meglio le energie (produzioni di alimenti sani da utilizzare nelle mense scolastiche del paese, condivisione di eventi culturali con la cittadinanza ecc..)
Nostro intento quindi, sarà quello di includere per quanto possibile, la comunità nella gestione partecipata.
L’Assemblea con questi intenti assumerà le decisioni al suo interno mediante il Metodo del Consenso tenendo conto di pareri e modifiche con il medesimo Metodo.

Il Parco Caicocci
Caicocci incentiverà le relazioni fra città e campagna, sensibilizzando e coinvolgendo cittadini-consumatori sempre più consapevoli e contadini-produttori sempre più responsabili in percorsi di co-produzione. Per questi motivi sarà sempre aperta alla popolazione attraverso varie attività: laboratori didattici per bambini e non solo, un calendario di visite alla fattoria sul modello dei percorsi di Garanzia Partecipata, programmi di integrazione della disabilità, momenti di festa e convivialità legati alle produzioni stagionali, ma soprattutto attraverso un confronto costante tra l’Assemblea dei residenti il Comitato e i cittadini in un virtuoso rapporto di reciproca dipendenza.
Questa mutua dipendenza dovrà essere sempre salvaguardata

A scuola dai contadini
Sappiamo bene che non si può parlare di ritorno alla terra, di “rinascimento dell’agricoltura” se non si creano momenti di trasmissione gratuita dei saperi e delle buone pratiche.
Per questo riteniamo che il villaggio contadino che potrebbe nascere a Caicocci sarebbe il luogo ideale per una scuola di vita contadina.
Questo tipo di attività formativa potrebbe inoltre avvalersi del contributo dell’Ass.WWOOF Italia, vista la sua esperienza pluridecennale nel mettere in relazione le persone che vogliono fare pratica di agricoltura naturale e le aziende che già la fanno.

Oltre alla conoscenza diretta delle pratiche agricole la Scuola Contadina potrebbe anche offrire incontri e seminari dedicati, proporre mostre e presentazioni di libri sulla civiltà contadina e l’agricoltura naturale, convegni, mostre e tutte quelle attività volte alla promozione dei contenuti della presente Carta dei Principi e degli Intenti in collaborazione con tutti coloro che vi ci si riconoscono.

Il parco della condivisione
Perché Caicocci sia un luogo di condivisione avanziamo queste proposte:

– dedicare parcelle di seminativo ad orti sociali e condivisi, assegnati dalle assemblee a gruppi di famiglie o singoli che vogliano dedicarsi all’autoproduzione di almeno una parte del proprio fabbisogno alimentare;

– creare un vivaio “popolare” contadino per la produzione di piantine biologiche che vada incontro alle esigenze dei piccoli produttori, degli amatori e di chi produce per l’autosostentamento e che possa coinvolgere nel ciclo produttivo anche persone in difficoltà. Il vivaio avrà inoltre le funzioni di recupero del germoplasma, valorizzazione della biodiversità agraria e vegetale, di banca del seme, riproduzione di varietà rare o antiche, luogo di incontro, confronto e scambio di conoscenze sui semi/marze, innesti, lieviti ed esperienze su tempi, modi e tecniche colturali senza utilizzo di prodotti chimici di sintesi;

– allestire un apiario didattico dove poter osservare in tranquillità il volo delle api;
– allevare animali dedicati sia a fini produttivi che terapeutici nei principi del benessere reciproco;
– allestire uno spazio dedicato al gioco dei piccoli e dei meno piccoli;
– realizzare un teatro di paglia dove organizzare nel periodo estivo rassegne di teatro, musica e balli nell’aia e dinamicamente tanto altro;
– Attivare le strutture sportive esistenti (piscine, tennis , calcetto ecc..)
– Attivare laboratori artigianali e di trasformazione dei prodotti agricoli
– Attivare un laboratorio di documentazione video/fotografico e incentivare corsi sulla materia.
– fare di Caicocci il centro di itinerari di conoscenza e di pratica amichevole dei saperi del territorio e del resto del mondo.
– organizzare momenti di raduno nazionale delle reti contadine

Caicocci Terra Sociale sarà un percorso di sperimentazione sociale in continua evoluzione.

Questo documento, è il risultato di un percorso partecipativo, che si è sviluppato attraverso molteplici incontri, iniziative e assemblee pubbliche.

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comunicato stampa del Comune di Bagno a Ripoli

COMUNICATO STAMPA

Mondeggi: il Consiglio Comunale unanime per cambiare strada – Una commissione mista Comune-Provincia e la valorizzazione delle idee delle associazioni

        Il Consiglio Comunale monotematico per la Villa e l’Azienda Agricola di Mondeggi, di proprietà dell’Amministrazione Provinciale di Firenze, ma situata nel territorio comunale di Bagno a Ripoli, svoltosi mercoledì 26 febbraio 2014, ha fatto registrare un’alta e qualificata partecipazione e si è concluso con una mozione operativa approvata all’unanimità da tutti i gruppi consiliari.
        “È stato uno dei consigli comunali più importanti di questo scorcio di legislatura – ha dichiarato il Sindaco Luciano Bartolini -, dedicato a una delle eccellenze del nostro territorio, la Villa e l’Azienda agricola di Mondeggi e svoltosi alla presenza di un numeroso pubblico attento e partecipe e di Tiziano Lepri, Vicepresidente della Provincia e Assessore provinciale al Bilancio, Personale e Partecipate, il quale ha ripercorso le vicende della struttura e del suo attuale stato di abbandono.
        La serata era stata organizzata in modo da coinvolgere direttamente quanti, singoli e associazioni, in questi mesi e anni si sono interessati a Mondeggi, con l’invio al Comune delle loro note scritte e proposte, che sono arrivate numerose e sono state illustrate durante la seduta dalla viva voce dei loro autori. Una metodologia che ha molto favorito la concretezza del dibattito e ha consentito a consiglieri, assessori e sindaco di uscire dalla serata con maggiori strumenti di valutazione e indirizzo e di comprendere come, accanto al capitale della finanza, esista il capitale, il valore degli uomini e delle professioni. È emersa dunque l’inutilità di emanare bandi di vendita poiché nessuno comprerà. Al contrario, si tratta di affidare strutture e terreni a chi è disponibile a coltivarli. Così si ferma la decadenza di Mondeggi, anzi si recupera, si riattivano i cicli colturali, si rende un assetto idrogeologico al terreno, si investe lavoro, si dona nuovo valore anche economico alla struttura e si restituisce alla Comunità ripolese una parte importante della sua cultura e della sua memoria.
        Alla base ci sono delle proposte per superare la semplice viticoltura per andare anche su seminativi, prati-pascoli, frutteti, ortaggi, per sviluppare l’allevamento di animali da cortile, bovini, suini e api, per utilizzare le risorse per produrre giochi tradizionali, per meglio collegarsi ad altre realtà locali quali la Siaf, che gestisce la mensa delle scuole e degli ospedali in regime di filiera corta, o i Gruppi di Acquisto Solidale (Gas), o semplicemente i consumatori. Alla base c’è pure il concetto di un’agricoltura insieme tradizionale, con il contadino che vive nel territorio in cui lavora, e innovativa, capace di immaginare una realtà diversa per Mondeggi, e ci sono anche le previsioni del Piano Strutturale e del Regolamento Urbanistico che individuano proprio in Mondeggi una delle cinque eccellenze del territorio comunale per la promozione di una ruralità polifunzionale. Con la disponibilità del Comune, vista la prossima assenza della parte politica delle Province, ad assumersi una responsabilità diretta della questione.
        Concretamente, la mozione approvata all’unanimità chiede alla Provincia di aprire una fase di approfondimento e verifica sulle idee emerse nel consiglio comunale in alternativa alla prospettiva della vendita e si costituisce un apposito gruppo di lavoro, composto dal sindaco o suo delegato, da due consiglieri comunali uno di maggioranza e uno di minoranza, da tecnici provinciali e comunali e dai rappresentanti dei gruppi che hanno prodotto le proposte. Il percorso dovrà concludersi entro maggio 2014.
        È stata una seduta consiliare storica, che potrebbe cambiare radicalmente la prospettiva di Mondeggi, per lo meno per la parte agricola. Può nascere da qui anche una sperimentazione nazionale. Può essere, insomma, una vittoria per tutti noi, una vittoria dell’agricoltura e dello spirito d’innovazione!”
        “Il consiglio comunale tematico su Mondeggi di ieri sera è stato veramente importante – ha aggiunto il Presidente del Consiglio Comunale Rosauro Solazzi -. L’assessore Lepri ha portato a conoscenza dei presenti la storia degli ultimi dieci anni, una gestione criticabile sotto più punti di vista, e ha presentato la situazione attuale. Durante il Consiglio, i cittadini che avevano presentato contributi alla discussione hanno potuto esprimere le loro proposte e il consiglio unanimemente ha approvato una mozione importante. Nascerà quindi un gruppo di lavoro che si farà carico di verificare la fattibilità delle proposte, con la coscienza che non saranno certo esaustive del problema Mondeggi. L’impegno che chiediamo è di valutare soluzioni che non comportino la vendita del bene. L’assessore si è reso disponibile a ‘prendere tempo’ in tale direzione e a valutare con il gruppo di lavoro i risultati entro maggio. Un risultato positivo, sia di partecipazione attiva dei cittadini, sia di politica, auguriamoci concreta, per il futuro di Mondeggi”.

L’ADDETTO STAMPA
Enrico Zoi

Comune Bagno a Ripoli
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