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Solidarietà al Collettivo Bujanov – Centro Popolare Don Chisciotte
Il comitato di Mondeggi Bene Comune – Fattoria Senza Padroni esprime piena solidarietà alle compagne e ai compagni del Collettivo Bujanov, che si è visto privatizzare sotto i piedi l’intera area delle ex scuole di Vacchereccia, sede storica del Centro Popolare Don Chisciotte. Con il collettivo abbiamo condiviso negli anni diversi eventi, organizzati in solidarietà con la realtà di Mondeggi coinvolgendo e sensibilizzando il territorio, solo un piccolo esempio delle innumerevoli iniziative culturali e politiche che hanno animato il centro sociale in questi 15 anni di autogestone. Si tratta di una realtà antifascista e anticapitalista unica in Valdarno, espressione di autorganizzazione dal basso, uno spazio indipendente di dissenso e di dibattito, di socializzazione e aggregazione, in contrasto con la mercificazione e l’individualismo dilaganti.
Una realtà evidentemente troppo scomoda per il Consiglio Comunale di Cavriglia, che ha preferito destinare un bene pubblico alla solita speculazione a profitto di imprese private, spacciata per soddisfacimento dei bisogni dei cittadini. Una prassi ben consolidata per un’amministrazione a guida PD, come sempre portata avanti con arroganza senza un minimo di confronto che possa scongiurare la chiusura del centro sociale. Come dichiarato dal collettivo “bisogni insoddisfatti genereranno risposte adeguate”, per questo invitiamo tutte e tutti a tenere alta l’attenzione e a sostenere la lotta del Collettivo Bujanov per ottenere un nuovo spazio e portare avanti le vertenze del territorio valdarnese.
Sito in sostituzione..
Attenzione.
In queste settimane stiamo sostituendo questo blog, non più aggiornato, con uno nuovo :
Diario dal Con-Ciencias (Festival Zapatista delle Scienze per l’Umanita´)
Il 26 dicembre a San Cristobal e’ iniziato il Conciencias – Festival delle scienze per l’umanita’, ospitato dal CIDECI – unitierra, pensato e organizzato dai compagni base di appoggio dell’esercito zapatista di liberazione nazionale (EZLN) con l’appoggio di volontari provenienti da collettivi di tutto il mondo. Migliaia di persone provenienti da geografie diverse oggi sono qui, ad ascoltare le domande che i popoli originari indigeni e zapatisti vengono a porre alla scienza. Come nel comunicato di apertura i Compas rimarcano e domandano se una scienza senza il popolo e’ una scienza vuota, senz’anima :
“In basso ci sono donne e uomini che studiano scienza scientifica, la buona scienza. Arrivano però i malvagi capitalisti che usano questa scienza per fare del male a chi ha scoperto questa scienza. Qual è il male?
1.- È usata perché il ricco diventi ancor più ricco, questa scienza.
2.- Il ricco cambia lo scopo per la quale è stata creata, le dà un altro uso, secondo la sua convenienza. Così ammazza e distrugge.
La stanno peggiorando sempre di più e aumenterà questo peggioramento contro di noi, gli esseri viventi, e madre natura.
Così è cominciato tutto il male, e continua e continuerà, ora sta già arrivando a un punto di gravità estrema” (dal comunicato di apertura al Festival).
Fino al 5 gennaio dalle 10 di mattina alle 8 di sera si susseguiranno ricercatori, professori, studiosi delle piu’ disparate discipline scientifiche (matematica, tecnologie degli alimenti, biologia, genetica, robotica, fisica, astronomia, ecc ecc) che esporranno agli studenti zapatisti e agli uditori i loro temi di studio, rispondendo a una lunga lista di domande che i Compas gli hanno sottoposto all’inizio del festival. Durante i seminari i Compas stanno nelle file davanti, li vediamo entrare ordinatamente, prima le donne, poi gli uomini, tutti a volto coperto ma con abiti coloratissimi, alcuni hanno il cappello sopra il passamontagna, ad alcune donne si intravedono trecce e orecchini. Alla fine di ogni lezione possono fare delle domande mentre noi uditori stiamo nelle file posteriori e non possiamo parlare.
Fuori dalle aule nel bellissimo giardino del CIDECI una piccola folla colorata di persone chiacchiera, si scambia dubbi e opinioni, passeggia tra i banchetti di cibo, libri e artigianato.
Gli spunti di riflessione che ci arrivano dai seminari in soli due giorni sono moltissimi, il tema che ritorna ciclicamente e’ quello della dipendenza della ricerca dalle imprese e quindi della totale parzialita’ della ricerca scientifica che ormai e’ diventata solo uno strumento del capitalismo, un professore ci dice: “facciamo attenzione, quando ci dicono che qualcosa e’ scientificamente testato, chiediamoci, da chi? e perche’? Perche’ le ricerche indipendenti danno sempre risultati molto diversi da quelle finanziate da stato e imprese? Torna anche il tema del glifosato che in italia e’ stato ampliamente dibattuto nell’ultimo anno.
Una ricercatrice tedesca ci parla della differenza tra la scienza DELLA gente, fatta di usi e costumi, che e’ la scienza dei contadini, dei nostri nonni, e la scienza PER la gente, fatta di grandi sistemi per rispondere in larga scala alle esigenze mondiali ma ben poco vicina alle persone. La stessa scienziata ci parla di un aeroporto di Berlino che la popolazione e’ riuscita a trasformare in uno spazio per attivita’ “non capitalistiche” (tra cui orti sociali), salvandolo da una sicura edificazione.
Nel pomeriggio una specialista in tecnologie alimentari cerca maldestramente di parlarci di alimentazione facendoci rabbrividire. I Compas hanno molte domande sull’argomento, su come trasformare e conservare il cibo, su cosa fa male e cosa no, ma pare che la scienziata abbia solo risposte legate alla produzione industriale mentre vede in quella contadina troppi rischi di contaminazione (eppure i nostri nonni…).
Torniamo a casa con la testa che frulla e la sensazione che alcune piccole risposte alle domande dei Compas (almeno quelle su agroecologia e alimentazione) potrebbero arrivare anche dalle nostre reti, dove il lavoro di anni ha portato ad affiancare al lavoro contadino anche una ricerca “scientifica”, sara’ forse questa “scienza della gente” di cui parlava la professoressa?
A guardarla da qui ci sembra che la nostra lotta di contadini per l’autodeterminazione, l’accesso alla terra e la divulgazione dal basso dei saperi ad essa legati possa essere un tassello di queste altre lotte, quelle degli scienziati per una scienza piu’ umana, quella dei Compas per un mondo migliore.
Durante una conferenza ad un certo punto qualcuno cita Freire “Lavarsene le mani del conflitto tra il potente e il debole significa parteggiare col potente, non essere neutrali: ”. Allora forse e’ giunto il momento anche per noi di alzare lo sguardo da terra (purtroppo in quanto contadini non e’ sempre facile) e capire qual’é’ il nostro ruolo in queste lotte piu’ grandi e come possiamo dare il nostro contributo.
Una riflessione che ci ha accompagnato durante tutto il nostro viaggio e’ come poter dare uno spirito solido, dei principi irremovibili alla nostra lotta.Una lotta fatta di pratiche di autonomia che passo a passo diventano sempre più concrete ma dove risalta la mancanza di una base morale, spirituale e politica che sia chiara e tangibile.
Per noi vivere in campagna non è solo stare a contatto con la terra, la madre natura e in armonia con tutti gli esseri viventi, lo facciamo perchè crediamo che l’organizzazione dal basso di uomini e donne sia imprescendibile per la libertà individuale e collettiva, perche’ scegliere di lottare come una comunita’ contro il capitalismo ci fa sentire piu’ forti e meno soli, perche’ non accettiamo la propieta’ privata e lo sfruttamento. Queste e piu’ motivazioni ci spingono a rispettare la terra, a non riempirla di pesticidi ad avere un’etica sul lavoro diversa da quella sistema dominante, ecc ecc
Il messaggio impressionante che questi popoli ci lanciano dalla selva Lacandona, da Los Altos de Chiapas e da tutte le comunità zapatiste e NON è la scelta collettiva dell’organizzazione , la scelta di una formazione politica costante che non si esaurisce in qualche commento da bar e critiche sterili senza proposte ( come spesso accade a noi europei) ma che cammina fianco fianco con le loro pratiche quotidiane e che li forma sin dal ventre materno.
Organizzatevi, non organizzatevi come abbiamo fatto noi. Loro stessi esplicitano il fatto di non essere un modello riproducibile in tutte le geografie, non ci chiedono di essere come loro, ci chiedono di stare insieme a loro, con le nostre contraddizioni, debolezze, virtù e capacità.
Ora sta a noi fare un passo, sta a noi formarci come uomini e donne consapevoli che il capitalismo si abbatte con la cultura e le pratiche, con la creazione e la distruzione.
Ora sta a noi organizzarci e procurarci i mezzi culturali utili alla creazione del pensiero critico, delle proposte, dell’autonomia.
Vi lasciamo con alcune domande dei Compas per gli scienziati:
Scientificamente ci potete spiegare perché il capitalismo prepara delle crisi ogni tot di tempo per riattivare la sua economia?
Con tutti i danni che provocano i capitalisti al popolo con il cattivo uso della scienza, scientificamente si può creare una scienza veramente umana per non cadere in una scienza inumana, e, se si può creare veramente umana, e chi la può creare?
Noi con la nostra lotta di liberazione vediamo e sentiamo la realtà che provoca l’idra capitalista e dobbiamo fare qualcosa, per questo stiamo creando una nuova società e un mondo nuovo, per salvare la natura per il bene dell’umanità dove non ci sia ingiustizia, disuguaglianza, sfruttamento e miseria. Per questo abbiamo bisogno dell’unità dei popoli originari, di tutti gli sfruttati, gli artisti e voi come scienziati. Perché le invenzioni e le vostre scoperte sono molto importanti per lo sviluppo dell’umanità. Cosa ne pensate e cosa ne dite al riguardo?
ORZO!
sabato mattina (16 giugno) faremo la raccolta dell’orzo a mano, se qualcuno volesse partecipare l’appuntamento è alle 6.45 a cuculia, purtroppo non abbiamo falcetti da prestare quindi chi viene dev’essere attrezzato.
domenica mattina invece ci sarà una dimostrazione sull’utilizzo della minimietitrebbia parcellare di manitese, organizzata in collaborazione con l’associazione Semi Ruruali. l’appuntamento è alle 8.30 a cuculia e a seguire ci sarà un pranzo condiviso.
vi aspettiamo!
Venerdi 15 luglio: Voci dal Messico che resiste
Dalle 18.30 lettura del libro “Fiabe resistenti” e presentazione del progetto editoriale indipendente Kairos.
Dalle 20.00 apericena benefit per il collettivo Nodo solidale.
Dalle 21.00 proiezione del documentario “Cielito rebelde.Voci dal messico resistente” e confronto collettivo sull’esperienza dell’autonomia zapatista con Kairos, collettivo Nodo Solidale e collettivo Entramar.
Durante la serata collegamento skype con il Chiapas per aggiornamenti sulla situazione attualea proposito della protesta contro la riforma educativa.
Fiabe Resistenti, racconti del Subcomantante Marcos è un libro fresco fresco di seconda ristampa. Il ricavato delle prime 500 copie è stato già consegnato personalmente dalla rete editoriale Kairos alle Giunte del Buongoverno zapatista in Chiapas … e così accadrà per le prossime 2000 copie.
E’ un libro multimediale – libro e disco – che raccoglie 12 dei tanti racconti scritti dal Subcomandante Insurgente Marcos dal ’94 ad oggi. Illustrate da differenti autori complici, lette e musicate da altrettante attrici, attori, compagne e solidali. Attraverso immagini e parole questa raccolta di storie ci introduce in maniera originale e semplice alla cosmovisione zapatista, a concetti come quello di resistenza, rispetto della differenza, relazione col mondo e la natura, con le donne, gli uomini e la storia. Per questo non si può definire semplicemente un libro di racconti per bambini: è indubbio che, anche se questi restano i referenti privilegiati, il libro è rivolto alle persone di tutte le età.
Per le illustrazioni hanno contribuito:
Toni Bruno, Alfonsina Ciculi, Errepush, Francesco Giustozzi, Giulia Frances, Gojo, Blu.
Per le voci :
Ascanio Celestini, Caterina Guzzanti, Chiara Gioncardi, Cristina Pellegrino, Daniela Calò, Massimiliano Bruno, Piera degli Esposti, Pietro Sermonti, Rolando Ravello, Salvatore Gioncardi, Valerio Aprea, Valerio Mastandrea.
Per le musiche:
Valerio Vigliar
Un viaggio in una terra dove la ribellione non è svanita dall’orizzonte di chi la vive. Un elemento che utilizza diversi linguaggi per parlare di un mondo lontano ma ugualmente affetto dal veleno che da troppo tempo si riversa anche su questa sponda dell’Atlantico: il neoliberismo. Una serie di interviste che offrono sguardi molteplici sul Messico e le lotte che lo animano, specialmente negli stati del Chiapas e dell’Oaxaca.
Un documentario in cui si parla di capitalismo e resistenze, di collettività e autonomia, di come pensare un mondo altro possa diventare una pratica quotidiana. Un lavoro che tratta temi complessi con semplicità, la stessa semplicità che quei contadini discendenti dagli antichi maya utilizzano come arma per tenere testa al governo messicano, e con cui costruiscono il proprio universo sottraendolo al capitalismo, regalandoci così un motivo di speranza.
Cielito rebelde. Voci dal messico resistente
Cielito Rebelde è un efficace invito a condividere e a sognare, a creare momenti di riflessione, a immaginare nuovi mondi e cosmovisioni. Sempre e comunque «en colectivo»
Cielito rebelde.Voci dal messico resistente
Un viaggio in una terra dove la ribellione non è svanita dall’orizzonte di chi la vive. Un elemento che utilizza diversi linguaggi per parlare di un mondo lontano ma ugualmente affetto dal veleno che da troppo tempo si riversa anche su questa sponda dell’Atlantico: il neoliberismo. Una serie di interviste che offrono sguardi molteplici sul Messico e le lotte che lo animano, specialmente negli stati del Chiapas e dell’Oaxaca.
Un documentario in cui si parla di capitalismo e resistenze, di collettività e autonomia, di come pensare un mondo altro possa diventare una pratica quotidiana. Un lavoro che tratta temi complessi con semplicità, la stessa semplicità che quei contadini discendenti dagli antichi maya utilizzano come arma per tenere testa al governo messicano, e con cui costruiscono il proprio universo sottraendolo al capitalismo, regalandoci così un motivo di speranza.
Cielito Rebelde è un efficace invito a condividere e a sognare, a creare momenti di riflessione, a immaginare nuovi mondi e cosmovisioni. Sempre e comunque «en colectivo»
fbk Fiabe Resistenti. Racconti del Subcomandante Marcos
Kairos ( elementikairos@gmail.com )
Nodo solidale (nodosolidale@autistici.org)
Programma 3 giorni
PROGRAMMA DELLA 3 GIORNI A MONDEGGI
Venerdì 24
ore 17.00 Accoglienza
ore 19.00 “Ascoltando Gaber e altre canzoni” (AltroTeatro Firenze)
ore 20.30 Cena
ore 22.00 “Cibo del vento” tratto da “Lettera ai contadini sulla povertà e la pace” di Jean Jonò (Teatro Contadino Libertario & Collectif libertalia)
a seguire spettacolo di danza aerea
Sabato 25
ore 9.00 Presidio davanti al Comune e dopo alla Coop di Bagno a Ripoli
ore 13.00 Pranzo
ore 15.00 Tavoli tematici:
– “Territori in resistenza. Costruire alternative reali intrecciando relazioni e pratiche di movimento” (parte I)
– “Cucine popolari autogestite”
ore 15.00 Lavori agricoli
ore 18.30 Passeggiata storico – paesaggistica con Prof. Giorgio Pizziolo
ore 20.30 Cena
dalle ore 22.00 Concerti con
“La Nuova Pippolese”
“Khissene Folk”
“Ivanoska”
e dj set a seguire con “Emerson setteres”
Domenica 26
ore 10.00 Tavoli tematici:
– Territori in resistenza. Costruire alternative reali intrecciando relazioni e pratiche di movimento (parte II)
ore 13.00 Pranzo
ore 15.30 Danze popolari
Durante l’iniziativa saranno attivi laboratori pratici per bambini e non solo, corsi, un’area salute e tanto altro!
Campeggio libero nell’oliveta, area bagni e docce attrezzata
Tavolo tematico “Territori in resistenza. Costruire alternative reali intrecciando relazioni e pratiche di movimento”.
I Round (brainstorming): sabato 25 giugno h. 15
II Round (progettualità): domenica 26 giugno h. 10.30
“L’unica forma per sconfiggere l’idra del capitalismo è smettere di creare il capitale e dedicarci alla creazione di altri mondi. Mondi basati non sul denaro e sul profitto ma sulla dignità e l’autodeterminazione.”
John Holloway su Il pensiero critico di fronte all’idra capitalista*.
Il panorama che si delinea all’orizzonte non è dei più rosei:
Megaprogetti come aeroporti e inceneritori, speculazioni, svendita dei beni pubblici, nocività e grandi opere inutili, sono solo alcune delle minacce che il sistema capitalista mette in atto nei nostri territori insieme all’attacco ai diritti e alle libertà fondamentali prima fra tutte la libertà di movimento.
Il capitalismo è una religione che attraversa oceani e confini e si impossessa di tutto; la
logica del profitto sopra ogni cosa.
Qualsiasi aspetto delle nostre vite sottostà a questa logica, anche l’ambiente che ci circonda, la nostra quotidianità, la nostra libertà.
Non è più abbastanza opporsi tenacemente perchè è già ovunque: nelle nostre case, tra le nostre lenzuola, nella nostra cultura, nelle nostre relazioni, sulle nostre tavole.
Ogni gesto che facciamo, anche involontariamente, è inserito nella logica del profitto, nessuno e nessuna di noi può vivere senza dover fare i conti con il modello dominante.
Grazie all’impegno di chi si ribella a tutto questo delle alternative stanno già nascendo: scuole libertarie,collettivi universitari, mense e palestre popolari, fabbriche occupate e riconvertite, fattorie, mercati, spacci e accoglienza autogestiti, centri sociali, gruppi di acquisto, case occupate, riappropriazioni, ZAD, reti.
Scoprire queste alternative non sempre è facile, la scommessa è renderle visibili a tutti.
Noi che ci stiamo dentro pensiamo possano essere il motore di un grande cambiamento ma ancora c’è molto da costruire, vorremmo che i nostri “mondi altri” avessero delle radici forti, che le nostre alternative fossero delle alternative reali, percorribili da tutte e tutti per sfuggire alla morsa dell’Idra capitalista*.
Facciamo uno sforzo di immaginazione e complicità.
Come ci immaginiamo un “mondo altro” senza il capitalismo, senza TAV e inceneritori, un mondo senza padroni dove le case sono di chi le abita e la terra di chi la lavora, un mondo in cui l’istruzione è libera e liberi i confini. Come insieme possiamo costruirlo?
Forse abbiamo bisogno di cambiare punto di vista, guardarci da fuori verso dentro per analizzare cio che stiamo costruendo, capire come lo stiamo facendo e con chi .
Quali sono le buone pratiche per costruire alternative reali?
Come possiamo rendere piu forti quelle già esistenti?
Come possono intrecciarsi tra di loro?
* Il volume racchiude gli interventi dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) presentati in “Homenaje a los compañeros Luis Villoro Toranzo y Maestro Zapatista Galeano”, evento realizzato nel Caracol di Oventic il 2 maggio 2015, e durante il Seminario “El Pensamiento Critico frente a la Hidra Capitalista” che si è svolto dal 3 al 9 maggio 2015 presso il CIDECI (Centro Indígena de Capacitación Integral) a San Cristóbal de las Casas, Chiapas – Messico, con la partecipazione di numerose organizzazioni, realtà di base, attivisti e studiosi dal Messico e dal mondo.
Alcuni estratti:
“Non si tratta di giudicare, ma di capire. E qui c’è un problema che richiede del pensiero critico, non si tratta solo di arrivare a una conoscenza scientifica, ma di definire una strategia di resistenza, di sopravvivenza, di vita.”
Sup Galeano
“Noi, zapatiste e zapatisti, vi diciamo per esperienza, che ci vuole ORGANIZZAZIONE, lavoro e lotta, sforzo e sacrificio, resistenza e ribellione.”
Subcomandante Insurgente Moisé
3 giorni a Mondeggi
24-25-26 Giugno 2016
Due anni di Mondeggi: Coltivare relazioni per raccogliere un futuro diverso
Un percorso sperimentale in continua trasformazione che festeggi i primi due anni di custodia permanente: siete tutti invitati ad una tre giorni di autodeterminazione alimentare, riflessioni e biodiversità.
In questi due anni di custodia, una proprietà pubblica abbandonata a sé stessa, si sta trasformando in un bene comune aperto a tutti (singoli e gruppi) per partecipare ad un futuro diverso. Non ci basta solo parlare dei progetti, delle particelle catastali, di cosa è legale e cosa no: sentiamo l’esigenza di mettere in gioco un futuro di differenze.
Così come nei cicli agricoli stiamo seminando e continueremo a seminare percorsi nuovi, senza sfruttamento di persone, animali e terreni, allo stesso modo vogliamo coltivare relazioni per costruire “territori” nuovi e per collegarci ad altri territori che come questo vivono nell’autogestione.
Vorremo incontrarci e praticare la legittimità di quello che facciamo e faremo insieme: lavorare senza padroni in una presunta illegalità, nell’ambito di una custodia popolare basata sull’agricoltura contadina.
Crediamo sia necessario divulgare questo percorso perché sempre più persone vengano a conoscenza e si mobilitino intorno ai temi della riappropriazione di terre, dell’agricoltura contadina, dell’autonomia e dell’autodeterminazione alimentare.
Vorremmo raccogliere e mettere in comune le nostre e le vostre idee senza padroni.
Per essere tutte e tutti partecipi di quello che stiamo costruendo, proprio adesso che la città metropolitana di
Firenze vuole nascondere dietro un nuovo bando di vendita la fine di questo percorso.
Vi aspettiamo il 24, 25 e 26 Giugno 2016!
Serata Benefit Brasiliana!
Mondeggi Bene Comune – Fattoria senza padroni
organizza una serata per finanziare le spese per il viaggio di conoscenza – scambio fra una delegazione della rete Genuino Clandestino e il Movimento Sem Terra brasiliano.
Il Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra e’ un movimento contadino nato nel 1984 dalle occupazioni di terra nel Sud del Brasile. E’ oggi presente in 24 stati del paese e coinvolge 1 milione e mezzo di persone.
Il Brasile è il paese con la distribuzione più diseguale delle terre al mondo: l’1,6% dei grandi proprietari (sopra i mille ettari) possiedono il 46,8% dell’area totale esistente nel paese, di cui più della metà improduttiva. Per questo il Movimento Sem Terra sta lottando per una loro redistriibuzione.
http://www.comitatomst.it/
PROGRAMMA:
Dalle 18.00 – Presentazione con Pio Positano (Associazione Amig@s MST – Italia) e proiezione di materiali video sul Movimento Sem Terra brasiliano
ore 20.30 – Cena
e musica e balli a seguire!
Menù:
– Crostini con patè d’olive
– Fusilli alla crema di fiori di zucca, zafferano e zucchine
– Feijoada (vegetariana e non)
[Contributo per la serata 12 €]
Per info e prenotazioni:
Valentina 3315663349
Daniele 328 2128888